La sfida più impegnativa per la politica di oggi? Proporre il meglio, non l’alternativa al peggio.

Questo libro nasce all’alba. Precisamente all’alba di due giorni che, con il Brexit e l’elezione di Trump, hanno cambiato la nostra storia. Siamo di fronte a sfide il cui impatto sull’Italia e sull’Europa è riconducibile all’anno di svolta 1989. Per quanto scioccanti, questi eventi possono aprire per l’Europa nuove e persino affascinanti opportunità. Di certo, nel mondo di oggi sono fondamentali reattività e tempismo. È tempo che l’Europa diventi adulta e cambi strada rispetto a errori e incertezze di questi ultimi anni. E che l’Italia sia in prima fila contro i nazionalismi risorgenti e protagonista nella costruzione di una nuova Unione, più calda e vicina ai cittadini. 

Enrico Letta

Contro venti e maree
Idee sull’Europa e sull’Italia

Conversazione con Sébastien Maillard
Il Mulino – Collana Contemporanea

A sessant’anni esatti dai Trattati di Roma, l’Europa unita, per la prima volta dalla sua fondazione, rischia davvero di morire. Oltre tutte le celebrazioni retoriche e lontano da ogni europeismo di maniera, Enrico Letta lancia un appello a vivere questa “tempesta” come una straordinaria occasione per rilanciare l’Unione europea. Un libro di “battaglia”, dunque, contro “venti e maree”. Contro il ritorno dei nazionalismi, anzitutto. Ma anche contro il mito ingannevole dell’uomo forte (che tutto semplifica e niente risolve) e, al contempo, contro l’alibi facile e banalizzante dei populismi, sul quale un ceto politico con poca visione continua a scaricare le proprie pesanti responsabilità.

Dopo il trauma dell’elezione di Trump negli Usa e lo choc del Brexit è quindi il momento per l’Europa di diventare “adulta”. Il volume – che uscirà nelle prossime settimane anche in Francia, Germania e Spagna – illustra il percorso un “europeo convinto” che, uscito da Palazzo Chigi e dimessosi dal Parlamento italiano, ha accettato la sfida forse più ambiziosa di questa epoca complessa: quella della formazione di una nuova classe dirigente, italiana ed europea. Preside alla Scuola di Affari Internazionali di Sciences Po e fondatore della Scuola di Politiche intitolata alla memoria di Nino Andreatta, l’ex premier racconta questi due anni trascorsi prevalentemente al fianco delle nuove generazioni, cui cerca di trasferire la lezione più importante di tutte: la politica non è un mestiere, è rigore e competenza, passione e idee. E l’orizzonte verso cui tendere è sempre il meglio, senza mai più accontentarsi dell’”alternativa al peggio”, che ha dimostrato di essere una scorciatoia inutile e anche pericolosa.

Indice
Introduzione. Due anni in cammino tra Europa e Italia

I. Vivere sulla frontiera

II. L’Europa sa di essere mortale

III. L’euro anche per l’inverno
IV. La trappola dei muri nazionalisti
V. Rule takers o rule makers?
VI. Il mito ingannevole dell’uomo forte
VII. Perché lasciare alla Germania il monopolio della virtù?
VIII. L’euro vale molto più di una moneta
IX. Di fronte a Trump: diventare adulti
X. Immigrazione: cinque piste per uscire dalla crisi
XI. Debruxellizzare
XII. Ai referendum preferisco la democrazia
Per concludere. Proporre il meglio, non l’alternativa al peggio

img_2223.jpg