10 parole-chiave per progetto «Italia 2011»

10 parole-chiave per progetto «Italia 2011»

È stato presentato ieri il progetto «Italia 2011»: le dieci proposte per costruire l’alternativa. Ne parlano oggi sulla stampa Rudy Francesco Calvo nell’articolo Costruire l’identità dem in dieci parole, via al progetto Italia 2011, pubblicato su «Europa», e Maria Zegarelli nell’articolo Bersani: pronti anche al voto. Pd, programma in 10 punti, pubblicato su «L’Unità». Di seguito, invece, un resoconto della conferenza stampa di presentazione del progetto tenuta da Enrico.

Saranno dieci le parole chiave, le proposte che il Pd metterà in campo per definire il suo profilo e il progetto per l’Italia del 2011, anno dei centocinquanta anni dell’unità del paese. Il lavoro, che inizia oggi e durerà un anno intero, è stato presentato oggi da Enrico. È dunque sul profilo del Pd, «un profilo di cambiamento rispetto alla conservazione che caratterizza questo governo e questa maggioranza», che si concentreranno gli sforzi di 3 assemblee nazionali, a partire da quella del 21 maggio. «L’idea di fondo – ha spiegato Enrico in un briefing con i giornalisti alla sede del partito – è quella di mettere al lavoro circoli, forum, associazioni per far sì che nei prossimi 12 mesi si definisca il nostro progetto per l’Italia 2011, anche per rispondere, con un disegno complessivo, a chi accusa il Pd di restare nell’indistinto». E allora, via a 10 parole, a dieci proposte forti che definiranno il messaggio, il progetto, il profilo con cui il Pd si presenterà al Paese nel 2011». Le prime parole saranno “Università e ricerca”, con l’intenzione, attraverso la diminuzione dell’età pensionabile dei professori, di favorire un ricambio generazionale e uno svecchiamento del corpo docente, che oggi blocca l’accesso ai giovani nella carriera universitaria. E poi c’è il tema delle riforme, «un tema – ha detto Enrico – di cui si parla tanto senza combinare niente, anche perché il governo e la maggioranza sono bloccati dalle loro divisioni interne. E il lavoro inizia oggi –  sottolinea – proprio perché lo scontro tra Berlusconi e Fini è così marcato, e noi vogliamo essere pronti per l’appuntamento elettorale. Che sia nel 2013 o anche prima». Altre parole-chiave saranno dunque le riforme istituzionali e la riforma della giustizia, il progetto per la green economy, e la creazione di nuovo lavoro per i giovani. La questione delle intercettazioni – ha spiegato Enrico rispondendo alle domande dei giornalisti  – non rientra nel progetto perché non è una priorità degli italiani». Sul federalismo fiscale «aspetteremo invece le proposte del governo». Insomma, ha detto Enrico, «noi riteniamo che le riforme siano necessarie al paese, e confezioneremo le nostre proposte in modo da non dare al governo l’alibi di una opposizione indistinta. Diremo chi siamo, cosa vogliamo, quale Italia vogliamo costruire».