Berlusconi, comiziaccio al limite eversione

Berlusconi, comiziaccio al limite eversione

Quello di questa mattina davanti a Palazzo di Giustizia è stato “un comiziaccio al limite dell’eversione del presidente del Consiglio”. Ne è convinto Enrico, oggi a Milano per la presentazione della lista dei candidati del Pd al Consiglio Comunale, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia. “Berlusconi è andato oltre i limiti proprio nel giorno in cui l’Italia chiede solidarietà all’Europa e lo trovo contraddittorio, ecco perché – ha proseguito Enrico – il mio giudizio è duro e negativo e faccio un appello al centrodestra, che ha vinto le elezioni e ha diritto di governare fino al 2013, ma per favore cambi il presidente del Consiglio perché sarebbe utile per l’Italia e lo stesso centrodestra”.

Sull’allarme sollevato dal Presidente di Confindustria per le imprese italiane dice: “La Marcegaglia individua il problema ed ha ragione, proponiamo subito una sessione parlamentare speciale sull’economia per mettere a punto delle risposte ai problemi delle imprese e della competitività. D’altra parte del famoso piano per dare una scossa all’economia, più volte annunciato dal governo, non si hanno più notizie”.

Enrico è intervenuto anche sul problema  immigrazione, “l’isolamento dell’Italia – dice – è frutto dell’incapacità’ del nostro premier”. “La crisi internazionale ha fatto da detonatore al fatto che il nostro paese – ha spiegato – non si può permettere un presidente del Consiglio così. La detonazione della crisi libica, la maldestra gestione degli immigrati ha reso palese che o si va ad elezioni anticipate o si cambia presidente del Consiglio”.  Enrico replica anche a Roberto Maroni che, parlando sul tema dell’ immigrazione, si è chiesto se a questo punto abbia un senso far parte ancora della Ue. “Il ministro dell’Interno – afferma Enrico – sbaglia a porci questa domanda perché ogni giorno le imprese e i cittadini italiani conoscono i vantaggi dello stare in Europa, dal non avere una moneta di cartapesta all’avere le libertà economiche e le occasioni da consumatori che l’apertura dei mercati posta dall’Europa ora consente”. “È profondamente sbagliata – aggiunge Enrico – una politica nazionale che usa l’Europa come un punchball: è un modo per danneggiare noi stessi perché l’Europa alla fine siamo noi”.

E sulle comunali di Milano: “Questa è la volta buona perché il governo di destra ha fallito a Milano e c’è l’occasione dell’Expo per un grande cambiamento”. In caso di ballottaggio, ha aggiunto Enrico, “è naturale che venga fuori un’intesa tra PD e Terzo Polo”. “Finiranno vent’anni di opposizione, nella seconda Repubblica a Milano siamo sempre stati all’opposizione, questa volta ci prepariamo ad assumere la responsabilità di guidare una città importantissima come Milano. Noi puntiamo sempre alle elezioni amministrative su argomenti ‘civici’, e penso che sia una scelta corretta, però è evidente – ha concluso – che queste elezioni milanesi avranno un peso anche a livello nazionale. Da Milano sono partiti tutti i grandi cambiamenti della nostra storia, accadrà anche questa volta”.