Ci vuole un super–Ciampi, da Fini aspettiamo parole importanti, senza se e senza ma

Ci vuole un super–Ciampi, da Fini aspettiamo parole importanti, senza se e senza ma

«Se nel ’93 c’è stato bisogno di Ciampi, oggi c’è bisogno di un super-Ciampi. Chi è? Faremo un concorso, ma di solito i supereroi arrivano». Lo ha spiegato Enrico intervenendo al dibattito organizzato nella sede di «Democratica». «Il Paese esce dalla crisi solo se c’e’ una netta capacità di affrontare la situazione non semplicemente in 90 giorni, e lo dico in aperta polemica con Di Pietro – ha spiegato, parlando dell’eventualità del governo tecnico -. Anche l’assetto del centrosinistra che verrà emergerà da come sapremo gestire da protagonisti questa fase del super-Ciampi».

Enrico ha indicato l’agenda che dovrebbe avere questo governo: «La legge elettorale, la riforma del welfare che possa shackerare la società e quella del fisco». In quest’ottica «dobbiamo mettere in discussione noi stessi, non dobbiamo essere inerziali nella continuità, pensare di parlare solo con quelli con cui abbiamo sempre parlato. Il Pd deve mettere saldamente tutti e due i piedi al centro del sistema se no saremo risucchiati nello scenario del ’94: il nostro incubo peggiore». Spiegando che «la partita delle alleanze non può che essere vissuta dentro logiche dinamiche», Enrico ha fatto un esempio concreto: «Non dobbiamo rifare l’errore della Dc di fronte alla caduta del muro, quando si organizzarono solo celebrazioni senza capire che era in discussione il dna della Dc, che non si rinnovò e poi finì». Per questo, ha concluso Enrico, «dobbiamo essere esigenti con tutti quelli con cui dobbiamo parlare. Mi aspetto parole importanti da Perugia, ci aspettiamo parole senza se e senza ma».