Giugno crocevia per il futuro dell’Italia e dell’Europa

Giugno crocevia per il futuro dell’Italia e dell’Europa

“Oggi se non si cresce si pone un problema di democrazia”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd Enrico Letta intervenendo al XXII congresso nazionale dell’Acri in corso a Palermo in riferimento alla crisi economica attraversata dai paesi dell’Eurozona.

“Siamo dentro ad un mese di giugno dove si capirà dove finiremo se prenderemo in Europa la strada dell’integrazione e del rilancio o quella dei nazionalismi e delle divisioni. Dal 18 al 28 ci saranno 10 giorni che saranno un crocevia per le nostre vite e il destino del nostro Paese. Si deciderà se c’è un’Europa che reagisce con strumenti comuni alla crisi come gli eurobond, capendo che la mutualizzazione del debito dei paesi dell’eurozona è l’unica soluzione per uscire dalla crisi”.

“Bisogna sostenere Monti, in particolare in questo mese di giugno, che sarà la madre di tutte le battaglie per l’Europa e per l’Italia. Questo mese c’è il vertice del G20 – ha spiegato -, la quadrilaterale del 22 a Roma con Francia, Germania e Spagna, e il vertice europeo del 28 e 29. Sostenere Monti vuol dire sostenere l’Italia, e dobbiamo farlo con forza. Il suggerimento che faccio ai poteri forti è quello di essere più generosi con Monti per esserlo così anche con l’Italia”.

Il vice segretario del Pd a margine del congresso dell’Acri, rispondendo alle domande dei giornalisti si è soffermato a parlare anche del ruolo delle fondazioni: “Siamo arrivati ad un punto in cui il welfare andrà riscritto, perché i fondi pubblici saranno inferiori e le fondazioni dovranno giocare un ruolo fondamentale. Per questo, in una logica di sussidiarietà, il loro ruolo dovrà crescere. Fino a oggi hanno avuto un ruolo molto importante nella ricapitalizzazione delle banche senza che pagassero i cittadini, come invece è’ accaduto in altri Paesi. Per il futuro – ha aggiunto – ci aspettiamo che esse siano soprattutto impegnate nel settore delle infrastrutture, del welfare, e del rilancio del Paese che credo sia il loro obiettivo precipuo”.

“Nel nostro Paese, grazie anche al lavoro delle Fondazioni Bancarie, un lavoro emergenziale che non può ripetersi, si è riuscito ad evitare che fosse il contribuente a dover pagare la crisi, oggi siamo convinti che se questo fosse il destino strutturale delle fondazioni mancherebbero alla missione per cui sono nate. È necessario che le Fondazioni si liberino dalle incombenze del passato e guardino a progetti in cui riescono a giocare un ruolo fondamentale”.

E in merito alle vicende politiche che riguardano la Regione siciliana: “Nei prossimi giorni la nostra direzione regionale di partito discuterà e decideranno. Io penso che Lombardo dovrebbe accelerare dimissioni e chiarimento perché perdere tempo non serve a nessuno. Prima si arriva a un chiarimento e meglio è”.