Oggi l’Italia è Sodoma, guardare avanti

Oggi l’Italia è Sodoma, guardare avanti

“L’unità interna è l’ingrediente con cui battere Berlusconi. Andiamo verso la fase più delicata e quindi attenzione alla sindrome di Niccolai, il giocatore del Cagliari che faceva autogol”. Enrico, lanciando dal palco dell’Assemblea del Partito un appello all’unità del Pd, ha citato l’intervista del presidente della Comunità di S. Egidio Andrea Riccardi, molto dura con il premier Silvio Berlusconi, come prova che “ci sono praterie per noi se guardiamo con apertura mentale al cambiamento in atto”.

Cambiamento al quale il Pd si deve preparare anche “con un linguaggio nuovo perché tante volte noi ci raccontiamo come Forrest Gump mentre gli elettori ci chiedono di essere a volte meno compilatori e più un po’ guasconi come Jack Sparrow”.

L’Italia come Sodoma, e il Pd come Lot, che deve guardare avanti, mai voltarsi indietro se non vuole diventare una statua di sale. Enrico invita il suo partito a guardare avanti, a non restare legato alle appartenenze del passato per essere all’altezza del governo del futuro. “Il futuro del nostro paese avrà un buon governo solo se ci saremo anche noi, ma ora dobbiamo scappare da Sodoma, perché oggi il nostro Paese è come Sodoma, la città in fiamme. Come a Sodoma noi stiamo scappando e dobbiamo ascoltare chi ci dice ‘non guardate indietro perché sarete trasformati in statue di sale”. “Solo guardando avanti – dice -, cambieremo veramente e salveremo il nostro Paese”.

“Ai 315 – prosegue Enrico – che alla Camera hanno votato per Berlusconi, dobbiamo dire la frase di Shakespeare: ‘O vergogna dove è il tuo rossore’. “Si devono vergognare – ha detto Enrico – perché con il loro voto hanno detto ‘sì, la ragazza è la nipote di Mubarak e quella telefonata Berlusconi l’ha fatta per proteggere le relazioni diplomatiche con un altro Paese’. Enrico ha poi letto la lettera di suor Rita Giaretta, la suora orsolina di Caserta che lavora per recuperare le prostitute straniere:  “Anch’io oggi sento di alzare la mia voce e dire ai nostri potenti, agli Erodi di turno, non ti è lecito! Non ti è lecito offendere e umiliare la bellezza della donna; non ti è lecito trasformare le relazioni in merce di scambio”.

“Vogliono cambiare la composizione della bicamerale per fare il federalismo? Con il metodo del voto in più, a colpi di maggioranza, non si fanno le riforme: quando l’abbiamo fatto abbiamo sbagliato anche noi. E la nostra reazione non sarà fatta di parole normali: lo scontro politico e istituzionale sarà totale”. Enrico ha poi aggiunto: “Prepariamoci per tempi di lotta, poi ci sarà tempo per il governo”.

Quello alle nostra spalle è “un decennio perduto. Il reddito pro capite è più basso del 2000, siamo l’unico paese Occidentale in cui è accaduto, se ci sarà un altro decennio perduto rischiamo la decadenza, serve un’alternativa, un decennio di risveglio. Dobbiamo ricostruire l’Italia come negli anni ’60”.

La priorità del programma del Pd – prosegue Enrico nel suo discorso – devono essere i giovani, perché solo essi possono essere ‘il motore’ della crescita’. “Dobbiamo ricostruire l’Italia come negli anni 60 – ha detto Enrico – Per rilanciare il Paese dobbiamo puntare sui giovani. Non ci sono scorciatoie. Battere la disoccupazione giovanile è quindi la priorità delle priorità”. “I giovani sono il motore della società – continua – e la prima questione da affrontare è quella dell’ascensore sociale. Dobbiamo concentrare su questo obiettivo tutte le nostre risorse. Serve un contratto d’avvenire per i giovani, zero tasse per tre anni per i giovani”.

“Il nostro Paese  – spiega Enrico – non vincerà la sua missione se non ripartiamo dal Sud. Non è facendo andare ancora più veloce la locomotiva che supereremo le sfide”. “La questione del Sud  è soprattutto una questione morale e civile – continua Enrico, che poi si sofferma senza citarla sulla situazione interna al partito a Napoli -. O cominciamo da casa nostra ad essere trasparenti ed inflessibili o non ce la faremo mai ad essere credibili”.

Enrico dal palco dell’Assemblea lancia anche un appello a Zingaretti: “Alemanno impara da Orsoni. E tu Zingaretti, liberaci da Alemanno il più presto possibile. Non è possibile che la nostra Capitale sia costruita sulle peggiori logiche di corruttela”.

Guarda l’intervento di Enrico