Pensioni e art.18 non si toccano. Monti la smetta con le offese
Intervista rilasciata da Enrico Letta aTommaso Ciriaco, pubblicata su la Repubblica, domenica 3 febbraio
II Pd non intende mettere mano all`articolo 18, allo Statuto dei lavoratori e alla riforma delle pensioni. Lo assicura il vicesegretario dei democratici Enrico Letta. «Basta con le riforme “mega” ed epocali».
Resta invece possibile il confronto fra progressisti e moderati, ma serve disponibilità reciproca: «Per dialogare bisogna essere in due. La nostra disponibilità c`è, Monti ha la stessa volontà?»,
Il premier sembra deciso a intervenire sul mercato del lavoro e delle pensioni. «L`idea di ricominciare un`altra legislatura con due riforme epocali delle pensioni e del lavoro è da mettere da parte. Non è utile riaprire discussioni ideologiche».
Quali sono invece le priorità? «Noi faremo di tutto per intervenire sul cuneo fiscale, riducendolo sul contratto a tempo indeterminato per dare più soldi in busta paga ai lavoratori e incentivare i consumi. Servono interventi anche per disincentivare il lavoro nero e l`utilizzo del lavoro flessibile per funzioni da lavoro a tempo indeterminato. L’obiettivo è portare avanti la lotta alla precarietà, che è il vero male del nostro tempo».
Insomma, è tempo di interventi mirati? «Io parlo del “cacciavite”. Basta con le riforme “mega” ed epocali, che dai tempi del pacchetto Treu occupano per due anni il dibattito e generano molte tensioni sociali negative. Non dobbiamo rivoluzionare, solo aggiustare con il cacciavite».
Stesso discorso anche per le pensioni? «Non voglio approfittare di questo cortocircuito mediatico. È comunque assolutamente sbagliato ricominciare daccapo. Dobbiamo soltanto risolvere la questione degli esodati anno dopo anno».
L`articolo 18 invece va modificato ancora? «Ridiscutere l`articolo 18 senza avere ancora visto come funziona la sua applicazione dopo la legge Fornero è una scelta che non condivido e che non giudico rispettosa di quanto fatto finora. Eventualmente occorrerà aggiustare e modificare con il cacciavite, ma riaprire una discussione è profondamente sbagliato».
Ma davvero si può archiviare lo Statuto dei lavoratori? «Riaprire una discussione ideologica su tutto il mercato è profondamente sbagliato. Noi guardiamo invece alla proposta avanzata dal nostro capolista Dell`Aringa, che propone “l`adozione” di alcune categorie di disoccupati».
Intanto il premier accusa la sinistra di non aver collaborato per riformare il mercato del lavoro nell`anno di governo. «Respingo quanto ha detto, abbiamo sempre lavorato per consentire accordi e intese, abbiamo fatto un lavoro sociale molto importante».
Su queste basi si complica l`intesa dopo le elezioni? «Ognuno in campagna elettorale tira fuori le proprie tesi. Di tutto questo dovremo parlare il giorno dopo il voto. Noi puntiamo alla maggioranza assoluta e all`autosufficienza. Siamo disponibili a dialogare, ma bisogna essere in due. La nostra disponibilità c`è, ma se ripenso alle offese di Monti al Pd di due giorni fa mi chiedo se da parte sua ci sia la stessa volontà».
Tirando le somme, chi si è allontano dall`agenda Monti, il Pd o il premier? «L`agenda Monti apparteneva al tempo in cui il governo era terzo rispetto ai partiti. Un tempo che non c`è più».