Imparare “le politiche”. Ovvero tutto ciò che significa “fare” la politica, dando un senso a una parola divenuta così ambigua e sfuggevole. Restituire alla politica il suo habitat più alto: passione per il bene comune, impegno pubblico, etica valoriale. Il tutto con spirito di squadra. È quello che si propone di offrire la scuola di politica, gratuita, voluta da Enrico Letta e a cui partecipano 100 giovani italiani.

“Credo che al nostro Paese occorrano luoghi di costruzione del pensiero. Di pensiero pesante, anzi. E servono iniziative di formazione per riscoprire che la politica è ancora la più nobile delle attività umane. È dedizione alla comunità e spirito di servizio, è passione e partecipazione” spiega Letta.

Futuri governanti. Sono 100 ragazze e ragazzi di età compresa tra i 19 e i 25 anni, selezionati tra i 672 candidati sulla base di criteri di diversità e inclusione (di genere, territoriale, studi, cultura politica), di impegno e performance negli studi, di passione per la cosa pubblica. Il comitato di selezione è stato presieduto dai Garanti della Scuola, Emma Bonino e Pascal Lamy. Dei 100 partecipanti 55 sono uomini e 45 donne; 49 rientrano nella fascia di età tra i 19 e i 22 anni e 51 tra i 23 e i 26 anni. Gli ammessi sono iscritti o laureati provenienti prevalentemente dalle facoltà di Scienze politiche e Relazioni internazionali (21), Discipline economiche (18), Giurisprudenza (17), Medicina e chirurgia (6) e ingegneria (6) e di altre discipline quali Sociologia, Fisica, Informatica, Design, Scienze Forestali. 10 degli ammessi non hanno indicato alcuna facoltà. Rispetto all’impegno politico diretto, sono 13 su 100 i candidati ammessi, impegnati in diversi partiti e movimenti politici. Ripartizione geografica: gli ammessi residenti al nord sono 43 al centro 32, sud e isole 25.

In cattedra. Oltre allo stesso Letta, 50 tra docenti universitari e professionisti hanno accettato di mettere gratuitamente a disposizione dei ragazzi il proprio tempo e le proprie competenze. Tra loro, Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo e Herman Van Rompuy, presidente emerito del Consiglio europeo dal 2009 al 2014 ed ex primo ministro del Belgio;Lucio Caracciolo, direttore di Limes; l’ex ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, professoressa di bioingegneria presso la Scuola Superiore Sant’Anna, di cui è stata rettore; Filippo Andreatta, professore di politica internazionale e studi strategici alle Università di Bologna e di Trento; Francesco Barachini, professore di diritto commerciale all’Università di Pisa; Mauro Berruto, allenatore di pallavolo, già Commissario tecnico Nazionale italiana maschile di volley; Enrico Bertolino, artista.

In classe. Il corso 2015-2016 si svolge dal 9 ottobre 2015 al maggio 2016 e si articolerà in 3 classi parallele. La partecipazione è gratuita e obbligatoria ed è previsto un impegno di 8 giornate, un venerdì al mese. Europa, mondo globale, filosofia politica, economia italiana, innovazione, società, beni pubblici, comunicazione politica. Sono alcuni degli approfondimenti didattici proposti dalla scuola, che offrirà anche seminari e lecture di personalità della politica italiana e internazionale.

La “scuola di politiche” è una iniziativa dell’Arel – Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta. Nata nel 1976 grazie a un’intuizione di Nino Andreatta, economista, ex senatore e ministro scomparso nel 2007, l’Arel è costituita da parlamentari, studiosi, dirigenti e imprenditori.

INFO: www.scuoladipolitiche.eu