A “Di martedì” l’intervista a Enrico Letta sul Pd e sull’Europa che verrà

A “Di martedì” l’intervista a Enrico Letta sul Pd e sull’Europa che verrà

“Non userò nei confronti di Renzi mai il comportamento che lui ha usato nei miei confronti”. L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, ospite su La7 a “Di Martedì”, di fronte alla domanda sull’inchiesta Consip e al coinvolgimento del cosiddetto “giglio magico” dell’ex segretario dem, ha scelto di rispondere rievocando il passato e in particolare quando lui era alla guida dell’esecutivo.

Più che al celeberrimo “Stai sereno” che Renzi gli disse poco prima di prendere il suo posto, Letta si riferisce probabilmente al caso dell’ex ministra Annamaria Cancelleri per cui l’avversario fu tra i primi a chiedere le dimissioni. “Credo che su questi temi ci sia bisogno di essere seri, ognuno di potersi guardare allo specchio e di rispondere alla propria coscienza”. “Ma soprattutto credo che ci sia bisogno di dare al nostro Paese, al futuro, allo sguardo che abbiamo dall’esterno, tutte le risposte che diano l’idea che siamo un Paese che non è sempre infilato, avvitato dentro problemi di questo tipo, ma riesce ad uscirne fuori”.

Secondo Letta il referendum sulla Costituzione promosso da Renzi è stato la madre di tutti gli errori. “Molta personalizzazione alla fine ha dato i suoi frutti: questo eccesso di individualizzazione è stato un fatto negativo. La politica, soprattutto se fatta nei partiti, ha senso se è un ‘noi’. Stando insieme si limita l’egoismo che ognuno di noi ha come basso istinto. Ma stando insieme si limita questo egoismo”. Letta ha quindi ribadito che “il referendum è stata la madre di tutti gli errori. Un’ordalia attorno a una persona, una scelta plebiscitaria che ha fatto sì che alla fine oggi ci troviamo senza essere riusciti a fare le riforme costituzionali, una legge elettorale che non funziona e quindi zavorrati per la prossima legislatura”.

E su Gentiloni ha commentato: “Sta facendo bene la sua parte. Ora aiuti il sistema a fare quei cambiamenti necessari: la riforma della legge elettorale senza i capilista bloccati e in modo da far sì che nella prossima legislatura qualcuno possa governare, e nello stesso tempo, si riesca ad evitare la procedura di infrazione europea”.